Elettrosmog: inquinamento invisibile.

Ci sono alcune cose che tutti sanno, ma siccome non si vedono e quindi la maggioranza non le percepisce, si pensa non ci possano fare del male. Oppure si posticipa la preoccupazione.

“Adesso non mi tocca”; “A me non fa nessun effetto”; ”Lo usano tutti, figurati se fa male”.

Spesso diamo queste risposte quando qualcuno ci ricorda un uso smodato di un cellulare, o le ore passate con il tablet o al computer.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato gli effetti biologici dannosi dei campi elettrici e elettromagnetici artificiali, sull'uomo e sugli animali. 

Le evidenze scientifiche dimostrano che anche con valori notevolmente inferiori ai parametri di legge, parametro che indica solo nel caso dei cellulari il surriscaldamento cutaneo; gli effetti a lungo termine non sono stati chiaramente indagati. 

I sintomi più comuni dovuti all'esposizione sono:

• insonnia

• mal di testa

• stanchezza

• difficoltà di concentrazione 

• perdita di memoria

• depressione

• nausea e vomito

• disturbi della pressione arteriosa

Sintomi che spesso non vengono mai correlati all'esposizione di radiofrequenze o campi elettromagnetici o di campi elettrici. 

Il perdurare a questa esposizione negli anni può essere causa di  patologie ben più gravi, eppure si continua a soprassedere:

• danni neurologici permanenti (demenza precoce, Alzheimer)

• danni al sistema immunitario

• danni al sistema endocrino

• danni al patrimonio genetico

• tumori

Come si continua a soprassedere al riconoscimento dell'Elettrosensibilità come grave patologia.

E' evidente che bambini, adolescenti, donne incinte, anziani e soggetti con preesistenti problemi di salute sono maggiormente esposti.

Limitare questa esposizione è possibile solo conoscendo le fonti inquinanti e attuando alcune abitudini semplici e basilari, come misurare i campi elettromagnetici casalinghi accertandosi da dove nasce la fonte inquinante. 

Spesso i muri di casa e le finestre schermano buona parte dell'elettrosmog esterno, ma quello prodotto internamente è sempre sottovalutato.

Quali sono le fonti di emissione esterne?

• Wi-Fi in genere cittadini e vicinato

• Smart Meter (i nuovi contatori domestici)

• Antenne per telefonia e tralicci di alta tensione 

• Microcelle ai semafori e sui lampioni

• Ripetitori di stazioni Radio e TV

   Trasmissioni Satellitari 

   Impianti Militari e Civili per sicurezza e trasporti

Quali sono invece le fonti di emissioni interne?

• Router Wi-Fi

• Smartphone

• Dispositivi Bluetooth

• SmartTV

• Cordless

• Computer e tablet

• Forno a microonde 

• Impianti elettrici, specie vicino al letto 

Come possiamo quindi proteggerci dall'elettrosmog?

Possiamo adottare delle strategie che ci permettono di limitare l'esposizione?

A mio avviso si, appartengo infatti alla scuola:”Meglio prevenire che curare”

Perciò ritengo opportuno innanzitutto di limitare la propria azione a strumenti di protezione, ovvero apparecchiature schermanti o prodotti schermanti, in particolare per le onde millimetriche del 5G di cui ad oggi non abbiamo la reale portata dell'esposizione futura.

E’ bene quindi:

• Misurare i campi elettromagnetici ed elettrici della nostra abitazione,     accertandoci con strumenti idonei i valori con i quali conviviamo.

• Limitare l'uso dei dispositivi solo quando è necessario, esempio spegnere Wi-Fi di notte e     quando non serve.

• Fare un corretto uso del cellulare, tablet, computer e cordless. 

• Abituarsi a spegnere sempre gli elettrodomestici e dove sia possibile togliere la presa.

• Dare la massima attenzione alla camera da letto, ovvero meno tecnologia ed elettricità.

• Alimentarsi il più possibile di alimenti freschi e se possibile biologici.

• Nutrirci il più possibile anche di pensieri e emozioni positive.

• Utilizzare protezioni naturali, come piante o minerali; mentre per i dispositivi che sono offerti in commercio conoscere la loro azione. 

Ho riportato per ora poche, ma significative esperienze di coloro che hanno provveduto ad inserire questi brevi consigli in casa propria: in primis segnalano un miglioramento del sonno, specialmente nei bambini.

Un livello di energia che permette al corpo di rafforzare le difese immunitarie e maggiore serenità alla persona. 

Purtroppo tocca a noi proteggerci dato che per ora i limiti che la legge ha fissato a nostra tutela non sono a mio avviso sufficienti, essendo a volte molto molto più alti dei limiti che troppi  studiosi indicano di reale precauzione. 

 

Pietro Bonzoni 23 Novembre 2021

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